Tre sono stati gli incontri che hanno dato inizio a questa sesta edizione: il 20 ottobre 2022 al Museo San Pietro, il 6 febbraio a Colle Alta e il 21 febbraio sul Sentierelsa.
Assistiamo qui al restauro della struttura della tavola di questo dipinto di Giovanni Battista Naldini risalente al 1570. Ci viene spiegato che a causa di una frattura il dipinto si è diviso a metà e che dopo il restauro è stato reinserito nelle proprie traverse originali, ossia assi di legno che sorreggono l’opera, che vengono rese elastiche per evitare un’altra rottura. Riguardo la parte pittorica, questa avverrà attraverso passaggi di restaurazione con l’utilizzo di gesso e colla.
La seconda uscita si svolge a Colle Alta da Porta Nuova fino a Palazzo dei Priori. Abbiamo compiuto un percorso storico-artistico conoscendo le battaglie combattute a Colle, i personaggi che qui hanno vissuto e le loro vicende nell’ambito dell’arte. Non sono mancati riferimenti naturalistici sulla formazione geografica del nostro territorio, le funzioni delle strutture visitate e le loro caratteristiche architettoniche.
L’ultima tappa di questo inizio è una passeggiata sul Sentierelsa proseguito a Colle Bassa. Il percorso inizia da San Marziale con visita alla lapide dei Medici e introduzione del sentiero. Le due ore passate al lato del fiume ci fanno conoscere la sua natura e la biodiversità che lo circonda, nonostante non sia il mese perfetto per comprenderla a pieno. Una volta usciti da Ponte di Spugna è turno dell’architettura, con visita alla chiesa di Santa Maria Assunta a Spugna, di Piazza Arnolfo, Banca Rossa e infine Sant’Agostino con le sue numerose opere all’interno.
Scopriamo l’arte in famiglia con tante attività divertenti da fare insieme!
Colle Val d’Elsa è una bellissima città tutta da scoprire: il nostro obiettivo è proprio quello di far vedere a tutti ciò che ci si può trovare, e farlo apprezzare al mondo intero.
Ask Me Colle non solo ha realizzato articoli sui monumenti principali di Colle, ma vi propone, anche grazie al prezioso aiuto di Veronica Sarperi – maestra della Scuola dell’Infanzia, divertenti attività da svolgere con i vostri bambini per fare loro scoprire i tesori di Colledi Val d’Elsa in modo giocoso e stimolante.
Osservare l’arte già a partire dalla tenera età offre un aiuto significativo allo sviluppo delle competenze in ambito creativo. I bambini hanno bisogno di dar sfogo alla propria fantasia e, grazie alle attività che abbiamo pensato per voi, potranno farlo ammirando e scoprendo una delle città più uniche della Toscana.
Vi indichiamo quindi alcuni modi curiosi per far conoscere Colle e l’arte ai vostri bambini.
Visitando Colle da casa
Piccoli impressionisti crescono
Non è un segreto che ai bambini piaccia tanto disegnare e siano anche molto bravi a rappresentare i loro sentimenti con carta, penne e colori.
Prendendo spunto dall’innata creatività dei bambini e dalla corrente artistica dell’impressionismo, che prevede la rappresentazione di paesaggi in modo agile e veloce, Ask Me Colle vi propone un’attività di disegno da fare in famiglia.
Che sia dal vivo o tramite una foto, mostrate ai vostri bambini uno dei molti monumenti o paesaggi che abbiamo descritto nel nostro blog. Poi date loro carta e colori: utilizzando gli strumenti, le tecniche e cromie che ritengono opportuni, i vostri bambini potranno diventare dei piccoli artisti, disegnando ciò che vedono così come facevano gli impressionisti un tempo.
Cercando Colle fra le pennellate
Sapevate che Colle Val d’Elsa è stata rappresentata in molti dipinti e opere famose? Quale miglior modo di esplorare la città se non cercandola all’interno dei quadri nei quali è stata immortalata? Ask Me Colle vi propone di visitare Colle tutti insieme in famiglia, in questo modo creativo e curioso.
Quest’attività si può fare a casa in compagnia o in solitudine: chiunque può gettarsi nella scoperta della nostra città attraverso i tratti di pennello degli autori del passato.
Per far alzare il sipario su questa avventura, vi consigliamo di partire da questi quadri, per poi esplorare di più!
Avventure da disegnare
Ask Me Colle vi propone adesso svariati tragitti da percorrere e luoghi da visitare in famiglia. L’obiettivo di questa raccolta di attività è di far realizzare ai vostri bambini dei disegni basati sull’esperienza vissuta, avendo visitato questi luoghi mozzafiato.
Un artistico tuffo nel passato
Il centro storico di Colle Val d’Elsa è senza dubbio una delle parti più importanti della città, e noi di Ask Me Colle riteniamo sia essenziale da visitare. Quindi, perché non scoprirlo tutti in compagnia?
Basta solo vedere le strade del centro storico per la prima volta, per rendersi conto di aver fatto un vero e proprio tuffo nel passato. Le chiese, gli edifici, antiche fonti, stemmi medicei contribuiscono a dare a Colle l’aspetto tipico degli antichi villaggi toscani. Si può camminare per antichi vicoli stretti, ammirando il panorama visto da Colle Alta e persino scorgere il Duomo, con ritmo lento e rilassato e allo stesso tempo stimolante per qualsiasi mente creativa. Inoltre, vi consigliamo di visitare anche la suggestiva via delle Volteper un’esperienza ancora migliore.
Chissà quanti bellissimi disegni i vostri bambini potranno realizzare dopo aver percorso questi favolosi sentieri ed essersi sentiti come i protagonisti di una vera e propria fiaba?
Visitando il Sentierelsa
Un’altra delle attività più belle da poter fare, sia per i più adulti sia per i più piccoli è proprio percorrere il Sentierelsa, che si estende dal Ponte di San Marziale, che divide Gracciano da Colle di Val d’Elsa, fino al Ponte di Spugna che va a chiudere l’itinerario.
Il tragitto è lungo quasi 4 km e può essere percorso in circa tre ore. Si consiglia questa attività per chi ama la natura ed ama soprattutto immergersi in un ambiente calmo e sereno per poter godere del silenzio e del solo piacevole suono del fiume.
Percorso accessibile anche per i più piccoli e presenta alcuni tratti dove si attraversa il fiume sopra delle rocce alternandosi invece a dei tratti dove il percorso è interamente coperto dal bosco. (Molto consigliato).
Ispirati dalla natura, i bambini non solo potranno avere un’esperienza serena, ma avranno anche l’opportunità di sbizzarrirsi e disegnare ciò che vedono e trasformarsi in artisti.
Pista ciclabile Colle-Poggibonsi
Anche questa è un’attività che comprende tutte le fasce di età. Questo percorso, oltre ad estendersi da Colle di val d’Elsa fino a Poggibonsi appunto, segue la vecchia ferrovia storica che univa queste due ultime località.
Oltre al lato storico di questo percorso c’è soprattutto il lato naturalistico, perché il tracciato abbandona totalmente le costruzioni urbane per inoltrarsi nel pieno della natura e della tranquillità. Il percorso si estende per ben 6 km ed è perfetto per avere un momento da dedicare a se stessi e alla propria salute.
Il percorso presenta anche una piccola curiosità perchè oltre ai bellissimi ponti vecchi della ferrovia, è presente una colonia di gatti i quali vengono accuditi e possono interagire tranquillamente con i visitatori (perfetto per i bambini).
Vivamente consigliato perchè il percorso è relativamente facile e attraversa una zona panoramica bellissima…da non perdere!
Senza dubbio chiunque potrà divertirsi a disegnare la ferrovia abbandonata o addirittura i gatti!
In previsione della conclusione di Ask Me Colle per l’anno 2022/2023, il 1 giugno verrà effettuata dagli studenti una visita guidata alla scoperta della storia della nostra città.
Molti sono gli edifici che all’apparenza sembrano semplici, ma dietro nascondono artisti, architetti, battaglie e personaggi simbolici. Un percorso che da Piazza Arnolfo, il cuore di Colle, vi farà immergere nell’arte dal Medioevo al contemporaneo, fino al centro storico di Colle alta, grazie agli studenti che si occuperanno di guidare coetanei, adulti e famiglie.
Non sarà solo l’arte la protagonista di questo viaggio, ma per coloro che amano camminare nella natura ci sarà anche un percorso che da San Marziale affiancherà il fiume Elsa fino al Ponte di Spugna. Anche qui i ragazzi e le ragazze guideranno i curiosi alla scoperta del lato naturalistico della città, daranno informazioni sull’importanza dell’acqua, della flora e della fauna, della conformazione del nostro paesaggio.
Vi aspettiamo tutti quanti giovedì 1 giugno dalle ore 15:00 alle 18:30!
‘Probabilmente non tornerete arricchiti o in qualche modo appesantiti, ma sicuramente molto più leggeri’.
Questa è la frase che, innocentemente detta da uno dei nostri professori durante il cammino, riassume l’uscita di una giornata a Pienza. Un sole già primaverile, la nostra compagnia e la piacevole scoperta (anche se solo in parte magari) di ciò che abbiamo effettivamente visitato, hanno reso questo giorno uno speciale momento di svago.
Siamo partiti da Pienza, la città ideale di Pio II, magica come il paesaggio che la circonda. Corso Rossellino, via dell’amore, del bacio e della fortuna, sono alcuni tra i suoi vicoli interni che si diramano fino a portarci fuori dalla cittadina, facendoci apprezzare il colore della val d’Orcia.
E ci siamo tuffati in queste sue sfumature:
abbiamo scoperto un eremo unico, scavato nella roccia e immerso nella natura ai piedi della città e abbiamo proseguito in mezzo alle sue colline mozzafiato fino cappella della Madonna di Vitaleta, luogo di culto e oggi di instagrammers raccolto e silenzioso. La natura suggestiva che ci ha accompagnato protegge e svela.
infine, Bagno Vignoni
Un piccolo borgo che trova il suo cuore in una vasca nel centro della piazza principale, di cui abbiamo avuto modo di godere dopo un pomeriggio intenso che, come già accennato, ci ha alleggerito da quel peso che ogni giorno tutti portiamo dietro. Vi consigliamo di imitare il percorso e ci permettiamo di sottolineare l’arricchimento e l’alleggerimento, dovuti alla bellezza della vista e la pace che ci ha suscitato. Ma, in attesa che voi possiate realmente andarci, vi invitiamo a continuare a leggere come sorta di anticipazione.
Dove l’Armonia, l’Architettura e l’Astronomia si fondono…
Vi preghiamo di allacciare le cinture, il vostro pullman per Pienza sta per partire! Prima tappa: Armonia. Seconda tappa: Architettura. Capolinea: Astronomia. Sorpresi? Ebbene sì, serve un po’ di immaginazione…
ARMONIA – Pienza, gemma della val d’Orcia, è un piccolo gomitolo di strade e stradine, emblema del rapporto armonico tra uomo e natura. Qui il verde incornicia le vie, come quella dell’Amore o della Fortuna, guidandoci attraverso la “città ideale”. – ma perché ideale? Pienza nasce sulle strade dell’antica Corsignano, grazie all’intervento di Papa Pio II, che decise di rinnovare la sua città natale: il suo desiderio era quello di realizzare un’utopia razionale e illuminata che seguisse i canoni rinascimentali.
ARCHITETTURA – La città ci accoglie con Porta al Prato, affrescata da Aleardo Paolucci, che mostra un’anticipazione ingannevole della piazza. Entriamo quindi su corso Rossellino, che porta il nome di colui al quale dobbiamo il progetto urbanistico della città e che ci conduce nel cuore di Pienza: il Duomo.
La facciata si divide in tre spazi verticali, che corrispondono alle navate all’interno; inoltre, diverse colonne con capitelli corinzi, sorreggono gli archi, dando origine a finte logge. Con la sua facciata in travertino, essenziale e luminosa, il Duomo ammalia lo spettatore, lo ipnotizza, proteggendo come una madre gli altri edifici. Palazzo Piccolomini, Palazzo Pretorio e Palazzo Vescovile contornano la piazza e il Pozzo dei Cani osserva in disparte.
ASTRONOMIA – Ma concludiamo parlando del segreto del Duomo: l’oculo. Al centro della facciata l’oculo contrasta con il pallore del travertino ma la vera peculiarità sta nell’astronomia: nei giorni dell’equinozio, l’ombra della facciata copre perfettamente la piazza reticolata e l’oculo combacia con il tondo in mezzo.
Due volte l’anno, durante l’equinozio primaverile e autunnale, l’ombra del Duomo di #Pienza si proietta sulla piazza ricoprendo perfettamente i riquadri disegnati a terra. Il vertice del timpano, a fine proiezione, tocca l’ultima linea orizzontale del lastricato.#Meraviglie#Rai1pic.twitter.com/rIi9egaTDw
Abbiamo dunque percorso le tappe più importanti della bellissima Pienza, una città piccola ma ricchissima di curiosità! Il viaggio continua in Val d’Orcia…
Se 3 milioni di anni fa aveste voluto visitare la Val d’Orcia, avreste dovuto farlo nuotando.
Possiamo capirlo dalla presenza di numerosi resti fossili di animali marini e conchiglie. Ma come siamo arrivati al suggestivo paesaggio odierno?
A causa dei movimenti tettonici i terreni sono emersi e quello che un tempo era un fondale oceanico è divenuta una delle valli più belle del mondo (lo so, ho esagerato!!), disegnata, modellata ed erosa dal Fiume Orcia e dalle acque correnti superficiali…
Protagonista, l’uomo
Ma c’è un altro artista paesaggistico che ha contribuito a rendere il territorio della val d’Orcia un’icona di bellezza: l’uomo, che ha saputo addolcirlo e sfruttarlo in modo sostenibile coniugando conservazione e tutela con lo sviluppo.
Il paesaggio collinare è interrotto da tre rilievi che emergono dalla valle: Il Monte Amiata ed il rilievo di Radicofani (vulcani ormai inattivi) e il Monte Cetona.
Vista da Cappella della Madonna di Vitaleta
La sorpresa nel pollaio: l’eremo
Un contadino della zona, pensando di comprare un semplice pollaio, si è ritrovato tra le mani un inestimabile tesoro. Ripulendo la struttura sono state scoperte delle caverne scavate nell’arenaria, una roccia di origine marina. Si tratta di un eremo diviso in due parti. Quella superiore era dedicata alla Madonna del latte, dove le donne durante la gravidanza si recavano per portare dei doni ai frati, in cambio della loro preghiera in buon auspicio dell’allattamento. La parte inferiore era riservata alla vita dei frati, che si sono insediati lì fino alla seconda metà del 1800.
In prossimità dell’eremo, possiamo osservare ciò che rimane della cava Barbieri, dalla quale è stata estratta tutta l’arenaria servita per la costruzione degli edifici della città di Pienza.
Qui sono stati ritrovati resti di nostri antenati, risalenti ad epoche diverse, tra cui vasetti di ceramica cardiale cioè decorati con le conchiglie di molluschi bivalvi appartenenti alla famiglia Cardiidae usate come stampo per l’ornamento.
Teatro dei Varii, gioiello di architettura Settecentesca ma di origini antichissime
Prima ospizio e poi rifugio dei Santi Faustino e Giovita, perseguitati nel II secolo d.C., nel corso del tempo questo spazio è diventato ospedale lungo la Via Francigena e, successivamente, ritrovo di intrattenimenti musicali, teatrali e letterari dell’Accademia dei Varii che acquisì i locali verso la metà del 1700 trasformando gli spazi interni in teatro in muratura.
Il teatro dei Varii a Colle di Val d’Elsa – esterno (foto da www.oksiena.it)
La struttura
Nascosto all’interno di un palazzo con facciata gotica in mattoni ornata di finestre a bifora e loggiato – frutto del lavoro di recupero del poliedrico colligiano Antonio Salvetti – dall’esterno non si direbbe che oltre la porta a vetri si nasconde un teatro…ma una volta entrati si rimane incantati dallo spazio interno raccolto, con tre eleganti ordini di palchetti e il ridotto al piano superiore.
Il teatro dei Varii a Colle di Val d’Elsa – esterno (foto da www.valdelsasenese.com/)
Il palazzo, ora sede dell’Ufficio Turistico, risale al XIII-XIV secolo, si sviluppa su due piani collegati da una scala esterna e le sue pareti esterne sono decorate con affreschi. Interessante è la decorazione tardo quattrocentesca della facciata, con la rappresentazione a graffito dello stemma del Comune – in elaborati festoni retti da putti – e lo stemma mediceo all’angolo.
Palazzo dei Priori a Colle di Val d’Elsa (SI), immagine tratta dal sito Casa Vacanze Podere Santa Pia
La chiesa di Sant’Agostino domina con la sua caratteristica facciata la piazza omonima. L’edificio è stato edificata nel 1305, trasformato nel 1521 da Antonio da Sangallo il Vecchio e sistemata nei secoli successivi; per questo motivo sono visibili i diversi stili gotico e rinascimentale.
L’esterno
Il risultato dei diversi interventi sulla struttura è evidente già nella facciata che nella parte inferiore presenta unaparete in pietra serena tipica rinascimentale, mai terminata, nella quale si apre un portale strombato con una lunetta ogivale in stile gotico e sopra quest’ultima si trova un piccolo rosone circolare, inserito nella pietra arenaria con cui è realizzata la metà superiore della facciata.
Facciata della chiesa di Sant’Agostino
Il campanile
Il campanile, in stile neogotico, è stato costruito nel 1900 su progetto di Antonio Salvetti. Partendo dal basso presenta tre ordini di aperture: monofore, bifore e trifore.
L’interno
Interno della chiesa di Sant’Agostino, immagine tratta da Wikimedia.org
La pianta della chiesa è a croce latina e lo spazio interno è stato suddiviso nel XVI secolo in tre ambienti, delimitati da una doppia fila di sette colonne che reggono archi aperti verso le navate minori.
La navata centrale e il transetto sono coperte da volte a crociera in corrispondenza degli archi e delle relative finestre. Dietro al presbiterio si apre un’abside quadrangolare alla cui destra si trova la cappella Bertini.
Esterno dell’abside della chiesa di Sant’Agostino, immagine tratta da Wikimedia.orgCappella Bertini, chiesa di Sant’Agostino, colle val d’Elsa. Immagine tratta da Wikimedia.org
Opere d’arte nella chiesa
L’interno della chiesa conserva importanti opere d’arte tra le quali, nella navata destra:
la tavola con la Madonna col Bambino del XV secolo attribuita a Taddeo di Bartolo.
la tela del XVI secolo con il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria di Giovan Battista Pozzo.
una Pietà con Santi di Ludovico Cardi detto il Cigoli nella cappella Bertini.
Della navata sinistra ricordiamo, tra le altre opere, l’altare in marmo attribuito a Baccio da Montelupo, che contiene un affresco quattrocentesco con la Madonna del Piano.
IL PALAZZONE,Colle di Val d’Elsa. Foto da www.valdelsa.net
Il Palazzone sorge lungo la via XX settembre che prosegue in via Giacomo Matteotti fino a Colle Bassa. L’edificio, in travertino e forme neo-quattrocentesche con due bassorilievi in facciata realizzati da Antonio Salvetti, è nato alla fine dell’Ottocento come scuola professionale per formare maestranze nella lavorazione del ferro, vetro e varie attività artigianali; oggi ospita il Polo universitario colligiano, l’Istituto tecnico superioreper le energie rinnovabili e, nell’aula magna, le sedute del Consiglio Comunale.
Il Palazzone, Colle di Val d’Elsa. Foto da cdn.quinews.net
”Il palazzone ha sempre rappresentato un forte simbolo per tutti i colligiani, sotto il profilo dell’educazione e della formazione. Da questi locali è venuto un contributo importante per la crescita della città. Questo continua ancora oggi, grazie al Polo universitario colligiano, un importante centro di ricerca sui materiali che dialoga con il territorio e con il mondo produttivo della Valdelsa per aiutare a far crescere tutta l’economia dell’area, puntando su innovazione tecnologica e rispetto ambientale”.
Dal discorso pronunciato in occasione della presentazione del volume Il Palazzone di Meris Mezzedimi, 2009.