Uno tra i più illustri cittadini di Colle di Val d’Elsa
Chi era?
Usimbardo Usimbardi nacque a Colle Val d’Elsa nel 1552 e fu il primo vescovo della città quando questa divenne diocesi nel 1592. Dopo aver frequentato la scuola pubblica, Usimbardo fu chiamato a Roma dal fratello Pietro presso la curia cardinalizia di Ferdinando I de’ Medici. Nel 1587 Usimbardo tornò a Firenze insieme al fratello Pietro e a Ferdinando de’ Medici che lo nominò Segretario di Stato ottenendo la fama di uomo dotto ed un rapporto privilegiato con il principe. Quando Clemente VIII istituì, con la bolla del 5 giugno 1592, la diocesi di Colle questa poté elevarsi prima al rango di città, poi a quello di città nobile e Usimbardo venne nominato vescovo.
Che cosa fece per Colle di Val d’Elsa?
L’ingresso di Usimbardo in Colle fu un vero trionfo. Nell’intento di rafforzare l’identità di Chiesa locale, Usimbardo pose l’intera diocesi sotto la protezione dei Santi Giovanni Battista (Santo protettore della città di Firenze), Faustino e Giovita (già titolari della pieve a Elsa) e riservò speciale attenzione al culto dei santi. Con una solenne processione trasportò poi in cattedrale le reliquie dell’abbazia benedettina di S. Maria a Coneo promuovendo una speciale devozione a San Marziale, da lui istituito come tutore della nuova dignità episcopale. Inoltre, mantenne viva la forte devozione dei colligiani per l’insigne reliquia del Sacro Chiodo conservata in una cappella della nuova Cattedrale. Morì a causa di una febbre maligna nel 1612, all’età di 60 anni, e chiese di essere sepolto presso l’altare del Santissimo Sacramento all’interno della cattedrale dove si trova ancora oggi la sua tomba.
L’opera del Palazzo Vescovile
Proprio di fronte al Duomo venne realizzato il nuovo Palazzo Vescovile. Tutto il progetto fu voluto dal Vescovo Usimbardo Usimbardi che vi impegnò un notevole patrimonio. La costruzione dell’Episcopio iniziò nei primi mesi del 1593 e si protrasse per alcuni anni. Il pittore Francesco Rosselli fu chiamato ad affrescare i nuovi locali e il palazzo, in epoca successiva, fu realizzato su due piani per volere di Cosimo della Gherardesca. Nel 1655, il vescovo Buonaccorsi, dotò il palazzo di cantine, di una rimessa, di granai, di una stalla e di una loggia. Lo stesso vescovo fece costruire il Seminario vescovile per la formazione dei nuovi chierici dalla parte opposta della piazza e successivamente lo ingrandì con un convitto per esterni che ebbe tra gli alunni Carlo Lorenzini, meglio conosciuto come il Collodi autore di Pinocchio.