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Colle contemporanea

3 tesori nascosti dell’arte contemporanea a Colle di Val d’Elsa

Porte, cancelli e colonne: varchi tra presente e passato, tra il visibile e l’invisibile

Nel centro storico di Colle di Val d’Elsa incontriamo molte opere di arte contemporanea, elementi di relazione e di dialogo intenso con i segni della storia, che richiedono una visione consapevole, ci costringono a varcare la soglia… Oggi ne scopriamo 3.

1. Marisa Merz, Senza titolo

Marisa Merz, Senza Titolo, Colle di Val d’Elsa 2002, progetto per Arte All’Arte 7 Edizione, Associazione Arte  Continua

L’intervento di Marisa Merz per Arte All’Arte nel 2002, si colloca all’interno del centro di Colle di val d’Elsa. Poco prima dell’inizio della strada principale che attraversa interamente il centro storico, s’incontra in un incrocio una costruzione massiccia dalla base circolare che anticamente funzionava come cisterna del paese.

Questo spazio non ha più la funzione originaria ma la suggestione che comunica è rimasta intatta: un luogo misterioso, un luogo di difficile accesso pensato per proteggere qualcosa di prezioso contenuto al suo interno. Marisa Merz ha deciso di intervenire su questa struttura con un gesto semplice e deciso: la vecchia porta in legno è infatti sostituita con una porta in rame. Il rame, metallo luminoso e malleabile, è uno dei materiali con i quali l’artista dialoga da sempre.

2. Tadashi Kawamata, Porta Nuova

Tadashi Kawamata, Porta Nuova. Foto pubblicata su: https://luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it/arte-all-arte—colle-di-val-d-elsa

Kawamata esplora lo spirito della “dimenticata” Porta Nuova a Colle di Val d’Elsa. L’antica porta di legno è andata persa da tempo, perciò è impossibile conoscerne l’aspetto originario, ma Kawamata ha progettato una “porta nuova” in collaborazione con un artigiano. Anziché fare ricorso come d’abitudine a materiale di recupero, però, questa volta ha utilizzato legno nuovo, ricollocando inoltre la porta nella posizione originaria.

3. Ilya Kabakov, La voce che si indebolisce

lungo il perimetro esterno delle mura della città si trova una colonna  di marmo, interrata quasi completamente, di cui è visibile solo la parte superiore.

Sulla sua  estremità è scolpito in bassorilievo un libro aperto con, in italiano, il seguente testo: 

Ho sostenuto il tempio con la mia altezza  
Il tempo è stato crudele e non resta di me che metà 
Gli anni fuggiranno via e sarò totalmente coperta dalla terra 
E tu, camminandomi sopra, non ti accorgerai neanche di me.
Dettaglio dell’opera. Foto pubblicata su: https://www.comune.poggibonsi.si.it/contenuto/?4731

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Ask Me Colle Tour

Museo San Pietro

Un piccolo ‘gioiello’ che permette di conoscere ancora meglio la storia di Colle di Val d’Elsa.

La sede del Museo San Pietro si trova nel complesso monumentale del monastero agostiniano voluto dal Pietro Usimbardi

La collezione del Museo San Pietro nasce dalla fusione delle opere del Museo Civico e del Museo Diocesano con la collezione del Conservatorio San Pietro, la collezione di Walter Fusi e quella di Romano Bilenchi.

Il Museo Diocesano

Il percorso espositivo ripercorre la storia della città attraverso l’arte: al primo piano, con il Museo Diocesano, abbiamo l’esposizione di opere d’arte sacra che rappresentano il processo di fede in Val D’Elsa dalle origini alla nascita della Diocesi di Colle. Sono presenti delle opere appartenenti alle chiese o agli istituti di Colle e del suo territorio.

Il Museo Civico

Di seguito troviamo la raccolta del Museo Civico che si distingue in quattro sale. Le sale ospitano le collezioni civiche di opere risalenti al XIX e al XX sec.

Tra Otto e Novecento, infatti, a Colle nacque una scuola pittorica di rilievo intorno a Antonio Salvetti, artista poliedrico che ha lasciato un’impronta profonda nella cultura figurativa colligiana del xx secolo.

Antonio Salvetti, La lettura, 1894
Il Conservatorio San Pietro
Il reliquiario con la testa del Battista

Successivamente entriamo nelle sale che ospitano la collezione del Conservatorio San Pietro, che fu edificato nel 1604 da Pietro Usimbardi su progetto di Vasari. Dotato di clausura, chiostro, refettorio e dormitorio, l’attuale complesso, ampliato con due chiostri, finì per inglobare anche parte della cinta muraria della città.

La Collezione Fusi

Al primo piano del Museo, possiamo ammirare anche alcune sale dedicate al pittore colligiano Walter Fusi che partendo dalla tradizione accademica fiorentina si avvicinò, con le ultime opere, all’astrattismo.

La Collezione Bilenchi

Infine, dopo aver visitato la sala delle sculture al piano terra troviamo la collezione di libri, stampe e tele di Romano Bilenchi, scrittore, letterato ed intellettuale colligiano la cui collezione venne data al Comune di Colle Val d’Elsa per mano della moglie Maria Ferrara.

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