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Porta Nuova

Un ponte tra passato e presente

Porta Nuova (chiamata anche Porta Volterrana o Porta Salis per ricordare l’abbondante  importazione di salgemma) è una delle porte che consentivano l’accesso al borgo medievale di Colle  di Val d’Elsa.  

Tadashi Kawamata, Porta Nuova, Colle Val d’Elsa, 2004, Associazione Arte Continua

Al pellegrino che in tempi più antichi percorreva la strada che da Volterra porta a Colle di Val d’Elsa,  la vista della maestosa e imponente Porta, con i suoi grandi torrioni cilindrici, doveva certamente  apparire in tutta la sua monumentalità, quale emblema della bellezza e dell’importanza della città.  

La porta volterrana fu ricostruita, insieme al circuito murario quattrocentesco della città, dagli architetti fiorentini  Cecca, Francione e Giuliano da San Gallo, in luogo della più arretrata porta di Selvapiana, distrutta  dalle truppe alleate dei senesi durante l’assedio del 1479. 

Tadashi Kawamata, Porta Nuova, Colle Val d’Elsa, 2004, Associazione Arte Continua

La costruzione, con i suoi due torrioni tronco conici e la merlatura di coronamento solo parzialmente  originaria, rappresentava quindi la centralità del ruolo giocato da Colle di Val d’Elsa nella guerra che vide Firenze e i suoi territori contro la città di Siena. Sui bastioni dal profilo circolare si aprono due bocche da fuoco per alloggiare i cannoni a difesa di questo importante luogo di passaggio.

Tadashi Kawamata. Foto da woodarchitecture.files.wordpress.com

La struttura ha subito varie manomissioni e interventi di restauro che hanno portato per esempio,  nel 2002, al recupero del fossato difensivo e, nel 2004, all’inserimento al posto dell’originale antica porta, di un’opera di arte contemporanea dell’artista Tadashi Kawamata.

Tadashi Kawamata, Porta Nuova, Colle Val d’Elsa, 2004, Associazione Arte Continua

Qui essa si pone simbolicamente a conclusione del lungo programma di restauro e come  importante monumento locale che celebra e rinvigorisce la connessione storica fra la città e i suoi abitanti.

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