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La voce si indebolisce

Lungo il perimetro esterno delle mura del Bastione si trova una colonna di marmo, quasi completamente interrata, di cui si vede solo la parte superiore.

L’opera, realizzata nel 1998, è dell’artista ucraino Ilya Kabakov e sulla sua estremità è scolpito un libro aperto con il seguente  testo in bassorilievo:

'Ho sostenuto il tempio con la mia altezza  
Il tempio è stato crudele e non resta di me che metà  
Gli anni fuggiranno via e sarò totalmente coperta dalla terra  
E tu, camminandomi sopra, non ti accorgerai neppure di me'.
Ilya Kabakov, La voce che si indebolisce, Bastione della Sapia, Colle di Val d’ Elsa, 1998; Foto di: Attilio Maranzano, tratta dal sito: Associazione arte continua.

Questa scultura deve la sua peculiarità al fatto che evoca due diverse epoche, entrambe distanti dalla nostra ed entrambe lontane nella storia:

  • la colonna rimanda ai resti di epoca antica;
  • il bassorilievo del libro e il testo, con la funzione di epitaffio, rimandano invece al clima del Romanticismo.

Acquista molta importanza anche il luogo scelto per la scultura: la parte alta della città, un luogo poco frequentato sia dai residenti che dai turisti, da dove lo sguardo si apre sul paesaggio toscano.

Inoltre, anche l’isolamento dell’opera è del tutto relativo, visto che il percorso che conduce i visitatori alla colonna è una stretta viuzza lastricata sopra cui si erge un bastione in pietra che prende il nome da Sapia Salvani, personaggio storico citato da Dante.

Ilya Kabakov, La voce che si indebolisce, Bastione della Sapia, Colle di Val d’ Elsa, 1998; Foto tratta dal sito: Associazione arte continua.
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