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I viaggi di Ask Me Colle

‘tornerete sicuramente più leggeri’

‘Probabilmente non tornerete arricchiti o in qualche modo appesantiti, ma sicuramente molto più leggeri’.

Questa è la frase che, innocentemente detta da uno dei nostri professori durante il cammino, riassume l’uscita di una giornata a Pienza.
Un sole già primaverile, la nostra compagnia e la piacevole scoperta (anche se solo in parte magari) di ciò che abbiamo effettivamente visitato, hanno reso questo giorno uno speciale momento di svago.


Siamo partiti da Pienza, la città ideale di Pio II, magica come il paesaggio che la circonda. Corso Rossellino, via dell’amore, del bacio e della fortuna, sono alcuni tra i suoi vicoli interni che si diramano fino a portarci fuori dalla cittadina, facendoci apprezzare il colore della val d’Orcia.

E ci siamo tuffati in queste sue sfumature:

abbiamo scoperto un eremo unico, scavato nella roccia e immerso nella natura ai piedi della città e abbiamo proseguito in mezzo alle sue colline mozzafiato fino cappella della Madonna di Vitaleta, luogo di culto e oggi di instagrammers raccolto e silenzioso. La natura suggestiva che ci ha accompagnato protegge e svela.

infine, Bagno Vignoni


Un piccolo borgo che trova il suo cuore in una vasca nel centro della piazza principale, di cui abbiamo avuto modo di godere dopo un pomeriggio intenso che, come già accennato, ci ha alleggerito da quel peso che ogni giorno tutti portiamo dietro. Vi consigliamo di imitare il percorso e ci permettiamo di sottolineare l’arricchimento e l’alleggerimento, dovuti alla bellezza della vista e la pace che ci ha suscitato.
Ma, in attesa che voi possiate realmente andarci, vi invitiamo a continuare a leggere come sorta di anticipazione.

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I viaggi di Ask Me Colle

Pienza: la triade delle A.

Dove l’Armonia, l’Architettura e l’Astronomia si fondono

Vi preghiamo di allacciare le cinture, il vostro pullman per Pienza sta per partire! Prima tappa: Armonia. Seconda tappa: Architettura. Capolinea: Astronomia. Sorpresi? Ebbene sì, serve un po’ di immaginazione…


ARMONIA – Pienza, gemma della val d’Orcia, è un piccolo gomitolo di strade e stradine, emblema del rapporto armonico tra uomo e natura. Qui il verde incornicia le vie, come quella dell’Amore o della Fortuna, guidandoci attraverso la “città ideale”.
– ma perché ideale?
Pienza nasce sulle strade dell’antica Corsignano, grazie all’intervento di Papa Pio II, che decise di rinnovare la sua città natale: il suo desiderio era quello di realizzare un’utopia razionale e illuminata che seguisse i canoni rinascimentali.


ARCHITETTURA – La città ci accoglie con Porta al Prato, affrescata da Aleardo Paolucci, che mostra un’anticipazione ingannevole della piazza. Entriamo quindi su corso Rossellino, che porta il nome di colui al quale dobbiamo il progetto urbanistico della città e che ci conduce nel cuore di Pienza: il Duomo.


La facciata si divide in tre spazi verticali, che corrispondono alle navate all’interno; inoltre, diverse colonne con capitelli corinzi, sorreggono gli archi, dando origine a finte logge. Con la sua facciata in travertino, essenziale e luminosa, il Duomo ammalia lo spettatore, lo ipnotizza, proteggendo come una madre gli altri edifici.
Palazzo Piccolomini, Palazzo Pretorio e Palazzo Vescovile contornano la piazza e il Pozzo dei Cani osserva in disparte.


ASTRONOMIA – Ma concludiamo parlando del segreto del Duomo: l’oculo. Al centro della facciata l’oculo contrasta con il pallore del travertino ma la vera peculiarità sta nell’astronomia: nei giorni dell’equinozio, l’ombra della facciata copre perfettamente la piazza reticolata e l’oculo combacia con il tondo in mezzo.


Abbiamo dunque percorso le tappe più importanti della bellissima Pienza, una città piccola ma ricchissima di curiosità!
Il viaggio continua in Val d’Orcia…

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I viaggi di Ask Me Colle

Immersi nella Val d’Orcia

e nei versi di Mario Luzi…

A nuoto in Val d’Orcia

Se 3 milioni di anni fa aveste voluto visitare la Val d’Orcia, avreste dovuto farlo nuotando. 

Possiamo capirlo dalla presenza di numerosi resti fossili di animali marini e conchiglie. Ma come siamo arrivati al suggestivo paesaggio odierno?

A causa dei movimenti tettonici i terreni sono emersi e quello che un tempo era un fondale oceanico è divenuta una delle valli più belle del mondo (lo so, ho esagerato!!), disegnata, modellata ed erosa dal Fiume Orcia e dalle acque correnti superficiali…

Protagonista, l’uomo

Ma c’è un altro artista paesaggistico che ha contribuito a rendere il territorio della val d’Orcia un’icona di bellezza: l’uomo, che ha saputo addolcirlo e sfruttarlo in modo sostenibile coniugando conservazione e tutela con lo sviluppo.

Il paesaggio collinare è interrotto da tre rilievi che emergono dalla valle: Il Monte Amiata ed il rilievo di Radicofani (vulcani ormai inattivi) e il Monte Cetona.

Val d'Orcia
Vista da Cappella della Madonna di Vitaleta

La sorpresa nel pollaio: l’eremo

Un contadino della zona, pensando di comprare un semplice pollaio, si è ritrovato tra le mani un inestimabile tesoro. Ripulendo la struttura sono state scoperte delle caverne scavate nell’arenaria, una roccia di origine marina. Si tratta di un eremo diviso in due parti. Quella superiore era dedicata alla Madonna del latte, dove le donne durante la gravidanza si recavano per portare dei doni ai frati, in cambio della loro preghiera in buon auspicio dell’allattamento. La parte inferiore era riservata alla vita dei frati, che si sono insediati lì fino alla seconda metà del 1800.

In prossimità dell’eremo, possiamo osservare ciò che rimane della cava Barbieri, dalla quale è stata estratta tutta l’arenaria servita per la costruzione degli edifici della città di Pienza. 

Qui sono stati ritrovati resti di nostri antenati, risalenti ad epoche diverse, tra cui vasetti di ceramica cardiale cioè decorati con le conchiglie di molluschi bivalvi appartenenti alla famiglia Cardiidae usate come stampo per l’ornamento.

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