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La riscoperta della gora

Un esempio di modernizzazione della città

La piazza centrale di Colle di Val d’Elsa è stata interessata da un importante intervento di modernizzazione cui ha partecipato il team di artisti formato da Daniel Bauren, Bertrand Lavier, Alessandra Tesi e Lewis Baltz, coordinati da Jean Nouvel.

Lewis Baltz in particolare ha lavorato sulla parte occidentale della Piazza, lungo via Mazzini, concentrando il suo lavoro sulla riscoperta della gora: il canale che fiancheggia interamente via Mazzini è stato aperto alla vista e coperto con un grigliato metallico che ne permette l’attraversamento.

L’intervento di Lewis Baltz in Piazza Arnolfo, la riscoperta della gora lungo via Mazzini

La poetica di Lewis Baltz

Le opere del fotografo statunitense si trovano nei musei di New York, San Francisco Helsinki e molti altri.

Ha pubblicato inoltre vari libri, come per esempio “The New Industrial Park” ” San Quentin Point” e “Candlestick Point”, testimonianze degli interventi dannosi dell’uomo e della tecnologia distruttiva.

La riqualificazione di una parte della Piazza di Colle è stato uno tra i suoi ultimi progetti, nel quale ha riscoperto l’elemento acqua. Fermamente convinto che l’acqua sia un forte elemento di attrazione – come le fontane, le piscine, le rive e il lungomare che risvegliano per Lewis Baltz i sensi della vista e dell’udito – l’artista ha sfruttato la gora che scorre nel sottosuolo di Piazza Arnolfo di Cambio sottolineandone anche l’importante ruolo che essa ha rivestito per la storia e l’economia della città.

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Marisa Merz e la torre dell’acqua

L’intervento di Marisa Merz per ‘Arte all’Arte’

L’artista torinese Maria Luisa Truccato, nota come Marisa Merz, esordì nel 1966 esponendo nel suo studio di Torino sculture di lamine di alluminio. A Colle di Val d’Elsa, nel 2002,  per “Arte All’Arte”, decise di lavorare su un bastione rinascimentale poi adattato a cisterna, una struttura in Colle Alta dalle dimensioni contenute che somiglia ad un fortino militare e che sembra proteggere qualcosa di prezioso al suo interno.

Marisa Merz, foto tratta da t3.gstatic.com

La porta di accesso della cisterna

L’artista decise di sostituire la porta di legno della cisterna con una in rame, materiale prediletto dall’artista per i suoi lavori. In questo modo la porta poteva riflettere i raggi del sole e diventare un punto luce della città; un elemento in grado di alludere simbolicamente al passaggio tra ciò che è visibile e non, tra ciò che si può vedere senza particolare attenzione e ciò che richiede una più attenta osservazione.

Torre dell’acqua, foto tratta da: luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it/arte-all-arte—colle-di-val-d-elsa

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Santa Caterina d’Alessandria

“La sposa di Cristo”

Non ci sono notizie sicure della vita e della morte della Santa: oltre all’incerta data di nascita, a cavallo tra il III e il IV secolo d.C., sappiamo che Caterina era una bella giovane egiziana figlia del re Costa, il quale la lasciò orfana giovanissima.

Santa Caterina, Colle val d’Elsa, 2017; foto tratta dal sito: Wikimedia Commons

Una leggenda narra che persuase un gruppo di retori, inviati dall’imperatore per convertirla, ad aderire alla fede cristiana. 

Inoltre, dopo il rifiuto di una proposta di matrimonio dello stesso imperatore, Caterina fu condannata a morte; la ruota dentata su cui si sarebbe dovuta consumare la pena capitale si ruppe (attributo della santa insieme al libro, la palma del martirio e la spada) e fu quindi decapitata; si dice che dalla ferita mortale sgorgò latte, simbolo della sua purezza, anziché sangue. 

È oggi patrona di teologi, filosofi, studenti dell’Università di Siena, delle sarte, degli artigiani e in generale dei mestieri che hanno a che fare con la ruota ad esempio ceramisti e lanaioli.

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Area Boschi

L’attuale “Vecchia Cartiera”

L’area Boschi, che sorge accanto alla centrale piazza Arnolfo di Cambio nella parte bassa di Colle, era un tempo occupata dalla fabbrica di cristallerie e vetrerie Schmidt, poi Boschi, di cui possiamo ancora oggi osservare una ciminiera e da una struttura che ha svolto diverse funzioni.

Vista della ciminiera presente nell’area Boschi a Colle Val d’Elsa, Immagine tratta da siena-agriturismo.it

La Storia della Cartiera

La struttura della Cartiera nasce dall’unione, nel 1100, di due edifici, uno dei quali era il  lazzaretto chiamato “Spedale” – da qui il nome storico “Cartiera Lo Spedale”. 

Nel 1427 divenne la più importante cartiera della città e, in seguito, una tipografia che rimase attiva fino al 1978.

Il mantenimento di questa fabbrica fu garantito dalle “gore” che incanalavano le acque del fiume Elsa in piccole condutture (ancora visibili) e azionavano le  teste del “mazzuolo” per la lavorazione della carta. La manifattura raggiunse il suo apice con la produzione della “carta per francobolli” esportata poi in Europa ed in Nord Africa. 

Vista delle gore di Colle Val d’Elsa, Immagine tratta da eetico.it

La cartiera al giorno d’oggi

A partire dall’anno 1978 fu avviato un attento processo di recupero della struttura che ha portato alla sua trasformazione in hotel all’interno del quale sono ancora visibili gli spazi della vecchia cartiera: al primo piano le stanze un tempo utilizzate per il conteggio delle bobine prodotte e, nei piani superiori, gli spanditoi: grandi spazi interni utilizzati per asciugare i fogli di carta. 

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Piazza Arnolfo di Cambio

Cuore della parte bassa di Colle di Val d’Elsa è Piazza Arnolfo di Cambio. La sua nascita risale al 1865 quando la prima Amministrazione comunale colligiana volle cercare una zona da adibire a mercato e fiere. L’area venne individuata nel vecchio “Pian dei Canali” (che doveva il nome alla presenza delle ‘gore’, canali di circa un metro di larghezza e profondità che portano l’acqua dell’Elsa in Colle) in quanto gli spazi avrebbero consentito la creazione di edifici con portici intorno alla piazza e strade di accesso. 

Piazza Arnolfo di cambio, foto tratta da: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2012/75702

Per la realizzazione della piazza vennero abbattute parte delle vecchie mura di cinta della città e la duecentesca chiesa di San Jacopo.

Da notare, sul lato orientale, la vecchia stazione dei treni (ora farmacia) costruita quando la città fu inserita nel circuito ferroviario italiano e, davanti a questa, la grande fontana di Daniel Buren che rientra negli interventi di riqualificazione dello spazio urbano coordinati dall’architetto Jean Nouvel.

L’intervento di Jean Nouvel

Quest’ultimo ha coinvolto quattro artisti per la cura dei particolari:

  • Lewis Baltz che ha lavorato alla riscoperta e alla valorizzazione della Gora lungo via Mazzini.
  • Daniel Buren che si è occupato della pavimentazione.

Rimangono da completare gli aspetti curati da:

  • Bertrand Lavier, per l’arredo urbano e i portici con il progetto di baldacchini colorati a scandire gli archi.
  • Alessandra Tesi per l’illuminazione e le volte. 

Il monumento ai caduti

Dalla parte opposta si trova il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, opera dello scultore Mario Sabbatelli, inaugurato ufficialmente il 4 novembre 1925 dal re Vittorio Emanuele III. 

Monumento ai caduti, foto tratta da :
http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3857

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La Cartiera

Avvicinandoci al centro di Colle non possiamo non notare la Cartiera: una fabbrica una volta dedita alla produzione della carta, oggi albergo e ristorante.

Foto dell’hotel “La vecchia cartiera”. Immagine tratta da: https://images3.bovpg.net/r/back/it/sale/feb33cb35a06b5.jpg

Quando nacque la prima cartiera a Colle di Val d’Elsa?

La città di Colle Val d’Elsa ha avuto nel passato un ruolo molto importante nella produzione della carta. Possiamo far risalire al XIII secolo  la nascita dei primi opifici che producevano anche lana. La prima vera e propria cartiera risale al 1319 con il nome di “Porta alla Tana”, nata dalla crescente necessità di questo prodotto che trovava molte applicazioni in vari settori per esempio per la registrazione di atti del governo cittadino o per attività finanziarie, commerciali, amministrative. 

Foto di una delle più antiche cartiere a Colle di Val d’Elsa. Immagine tratta da: https://cdn4.hotelopia.com

Colle di Val d’Elsa: il centro della carta

Colle fu una delle prime città a dedicarsi al settore cartaceo e finì per espandere il proprio campo  d’azione facendo carta. A Colle si contavano 22 cartiere, fra le più importanti si ricordano: il Moro, il Nespolo, la Buca e lo Spedaletto.

Cosa determinò il declino del settore cartaceo a Colle di Val d’Elsa?

Il declino di questo settore, fino alla chiusura dell’ultima cartiera nell’Ottocento, fu probabilmente dovuto alla mancanza di investitori nel rinnovamento dei macchinari e nella ricerca di nuovi mercati, alla concorrenza di altre attività sorte in Italia e all’incapacità delle fabbriche colligiane ad adattarsi ai nuovi orizzonti economici.
Tuttavia ancora oggi la carta colligiana viene considerata una delle migliori per la purezza della sua cellulosa e per le tecniche di lavorazione utilizzate per produrla, che si suppongono derivare da vari maestri cartai provenienti dalla zona di Fabriano.

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La Fontana del sorriso

Il sorriso è una curva che può raddrizzare ogni cosa 🙂

Phyllis Diller

Ci troviamo nella parte alta di Colle, sotto la volta che sostiene la scalinata di Palazzo Priori, dove si trova un’antica fonte trecentesca conosciuta come ‘Fontana del sorriso’ per la particolare fessura che sembra disegnare una bocca sorridente e per le aperture ellittiche simili a due occhi.

La fonte era collegata all’acquedotto medievale e serviva per portare l’acqua al Palazzo attraverso una pompa idraulica azionata da un congegno –menatoio a dondolo – azionato nella fessura.

La ”Fontana del sorriso” in Colle Alta (foto da rete.comuni-italiani.it)

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La pavimentazione di Piazza Arnolfo di Daniel Buren

 Il centro della vita di Colle di val d’Elsa

Daniel Buren, pittore e scultore francese nato nel 1938 a Boulogne-Billancourt, ha lavorato alla pavimentazione con una sostanziale divisione della nuova Piazza Arnolfo in tre parti:

  •  Il lato adiacente via Mazzini, interessato dalla prima fase dei lavori, è pavimentato a riquadri con l’uso di liste di marmo bianco e nero alternato e l’utilizzo di pietra di Santa Fiora.
  • Il centro, cuore della piazza, ospita il monumento ai caduti, circondato da piante sui due lati. È stata pavimentata con pietra serena ed è delimitata da una serie di colonnini, di forma rotonda sul lato della vecchia stazione e di forma quadrata sull’altro lato.
  • Il lato della vecchia stazione, invece, conta su una pavimentazione radiale, scandita con lo stesso sistema usato per l’altro lato, che ospita al centro una fontana.
Piazza Arnoldo vista dall’alto,
immagine tratta da archimagazine

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Viaggi e miracoli di Marziale di Limoges

Chi era e cosa fece San Marziale?

Marziale di Limoges, conosciuto come san Marziale, era un vescovo missionario della chiesa cattolica. Nel corso della sua storia ha compiuto molti viaggi al fine di evangelizzare e predicare la Bibbia.   

San Marziale Gracciano Colle di val d’Elsa | Immagine presa da Valdelsa.net

Perché è proprio San Marziale il Santo Patrono di Colle Val d’Elsa?

La leggenda di San Marziale.

In una delle leggende collegate alla sua biografia si racconta che Marziale, uno dei settantadue discepoli di Cristo, non solo avesse assistito a diversi miracoli di Gesù, ma fu inviato da San Pietro presso l’Aquitania, per convertire i galli. Durante il viaggio si fermò assieme ai suoi compagni presso Gracciano d’Elsa. Qui Austricliniano, uno di loro, morì. Marziale andò a Roma per avvisare Pietro dell’accaduto. Egli diede il suo bastone al santo e gli disse: “Adagialo sul corpo del defunto”. Marziale fece come ordinato e Austricliniano si risvegliò. Poiché ha compiuto il suo primo miracolo nei pressi di Colle, ne è diventato il patrono.  

Il culto di San Marziale

San Marziale di Limoges è il santo patrono di Colle Val d’Elsa e viene festeggiato in città il primo luglio di ogni anno.  

Facciata della chiesa di San Marziale, Colle Val d’Elsa | Immagine presa da Wikipedia

La chiesa di San Marziale

La chiesa di San Marziale si trova nei pressi del fiume Elsa, nella frazione di Gracciano dell’Elsa. Secondo la tradizione la chiesa è stata costruita esattamente nel luogo dove sorgeva la tomba di Austriciliano, resuscitato proprio da Marziale di Limoges.

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Area Boschi

l’attuale “Vecchia Cartiera”

L’area Boschi era un tempo occupata dalla fabbrica di cristallerie e vetrerie Schmidt, poi Boschi, di cui possiamo ancora oggi osservare una ciminiera.

Area Boschi in Colle di Val d’Elsa da www.google.com

La Storia della Cartiera

 Questa struttura ebbe la sua origine remota nel 1100 con l’unione di due edifici, uno dei quali era il  lazzaretto chiamato “Spedale”, da qui il nome storico “Cartiera Lo Spedale”. 

 Nel 1427 divenne la più importante cartiera della città e, in seguito, una tipografia che rimase attiva  fino al 1978.

 Il mantenimento di questa fabbrica fu garantito dalle “gore”

Le gore (foto da www.google.com)

 che  incanalavano le acque del fiume Elsa in piccole condutture (ancora visibili), le cui acque azionavano le  teste del “mazzuolo”, per la lavorazione della carta che raggiunse il suo apice con la produzione  della “carta per francobolli” esportata poi in Europa ed in Nord Africa. 

La cartiera al giorno d’oggi

A partire dall’anno 1978 fu  avviato un attento processo di recupero della struttura che ha portato alla sua trasformazione in  hotel all’interno del quale sono ancora visibili gli spazi della vecchia cartiera: al primo piano le stanze  un tempo utilizzate per il conteggio delle bobine prodotte e, nei piani superiori, gli spanditoi – grandi  spazi interni utilizzati per asciugare i fogli di carta. 

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